Che si dice sui quotidiani il giorno dopo il blitz di Verstappen che tiene in vita il Mondiale fino all’ultimo giorno:
con la collaborazione di www.loslalom.it
Maxime Malet, L’Equipe: “Da quindici anni, la Formula 1 spingeva per questo. Un campionato con una finale a tre in cui ognuno dei protagonisti ha una reale possibilità di vincere il titolo. Come nel 2010 [con Vettel, campione, Alonso e Webber] o nel 2007 [con Raikkonen campione, Hamilton e ancora Alonso]. La storia ricorderà che ogni volta il pilota in testa non è riuscito a portare a termine l’opera. Più di questi precedenti sfavorevoli, è il presente che dovrebbe preoccupare Lando Norris. La McLaren è riuscita, ancora una volta, a perdere una gara nonostante avesse in pista le due vetture più veloci”.
Giles Richard, Guardian: “La McLaren è stata criticata per aver permesso ai suoi piloti di gareggiare l’uno contro l’altro per tutta la stagione, anziché dare la priorità a uno solo, ma Andrea Stella ha confermato che non cambieranno il loro approccio né utilizzeranno ordini di scuderia nella gara decisiva per la stagione”.
Giorgio Terruzzi, Corriere della sera: “Una scelta che ha ricordato l’errore, enorme e indimenticabile, commesso dalla Ferrari nel 2010 ad Abu Dhabi che privò Alonso del titolo. Ma sì, perché stiamo parlando di uno stato confusionale gravissimo nel momento supremo. Roba che potrebbe generare rimpianti infiniti. Senza contare che quell’errore del 2010 cambiò il destino di una quantità di figure centrali a Maranello. Da Stefano Domenicali a Fernando Alonso ad Andrea Stella, capacissimo, retto, ma forse troppo ligio a una filosofia eticamente corretta dentro una battaglia che non prevede prigionieri. Fa dispiacere star qui a criticare chi tiene la barra dritta sui propri principi. Però, troppi assist a Max. Una bestia che tira e rende circondato da eccessi di disarmo”
Umberto Zapelloni Il Giornale: “Un autogol clamoroso. L’errore del box è ingiustificabile, il team avrebbe potuto splittare la strategia e salvare Norris che era stato superato da Max. Invece dal box McLaren hanno deciso di tenere in pista i piloti e alla fine hanno pagato cara la scelta”
Leo Turrini, il Resto del Carlino: “Max Verstappen come Tom Cruise. Nel senso che imita l’attore hollywoodiano: per lui non esiste Mission Impossible! E’ oggettivamente stupefacente il fatto che l’olandese arrivi ad Abu Dhabi ancora in lotta per il titolo. Per capirci, a fine estate il suo distacco nei confronti del leader del campionato era superiore ai cento punti. Non faccio proprio fatica a testimoniare che Verstappen merita di essere collocato allo stesso livello di Ayrton Senna e di Michael Schumacher. E’ un fantastico animale da competizione. Azzanna alla giugulare l’avversario quando ne coglie la difficoltà. E aggiungo che evidentemente come gli illustri predecessori, appunto Ayrton e Michelone, sa tenere unita la squadra nei frangenti delicati”.
Arianna Ravelli, la Gazzetta dello Sport: “Questa volta Max Verstappen non sarà troppo soddisfatto del suo pupillo Kimi Antonelli che, con l’errore nel finale del GP del Qatar, ha regalato una posizione a Lando Norris, assieme a due punti che potrebbero fare la differenza e che sono l’unica notizia lieta della domenica dell’inglese dellaMcLaren”.
Alessandra Retico, la Repubblica: “Max Verstappen è il pilota fuori quota, il guerriero formidabile, uno che non sogna ma combatte contro l’impossibile. Non ha la macchina per competere, quella Red Bull spaziale del passato, di certo non ce l’ha avuta in Qatar, eppure oltre a se stesso ha una signora dalla sua parte, la stratega Hannah Schmitz, che lo porta al successo con una chiamata perfetta nei primi giri durante un’interruzione”.
Jacopo Orsi, la Stampa: “Sarebbe dunque più un capolavoro di Max, se domenica ad Abu Dhabi dovesse conquistare il 5° Mondiale consecutivo, impresa riuscita solo a Michael Schumacher”.


